Al lunapark, x Moony

Continua dal FangTasia

Era una magnifica serata da passare con mia figlia, erano già passati cinque anni da quando la trovai fuori dalla porta avvolta in una coperta leggera, mentre fuori pioveva Da quel giorno mi ero preso cura di lei, anche se mi dispiaceva, non potevo lasciarla incontrare con altri della sua età almeno fino a che non le si sarebbe fermata la crescita, per il momento cercavo di passare io la maggior parte con lei, ma a volte ero obbligato a lasciarla a casa con Pam. . . che non è una delle migliori compagnie.
Quella sera, la portai ad un Lunapark temporaneo che avevano installato nei pressi di Port Andeles, era divertente, pieno di giochi e giostre e mi pareva la cosa più interessante da fare in quella zona.
Stavamo scendendo dalla Lamborghini parcheggiata poco lontano dal posto in cui stavamo andando.
è la prima volta che vado ad un lunapark di questa zona. . . e in questo decennio. . . .dovrebbe essere divertente. . . e potrai fare quello che vuoi. . . nei limiti dell'umano. . .intendo dissi cingendo il corpo di Henriette con il braccio.
Anche se aveva solo 5 anni . . .pareva gia un adolescente. . . mi faceva quasi nostalgia, quel breve periodo in cui era bambina.

volevo davvero molto bene a mio padre, che mi trattava come una principessa, coccolandomi e viziandomi in tutti i modi. Ma non sempre c'era, doveva andare al lavoro in quel maledetto locale infernale... me lo portava via... credeva che fossi troppo piccola per capire che cosa succedesse lì dentro... invece sapevo tutto o quasi...
Avevo bisogno di amici, di amici della mia età. O comunque non di sottoposti di mio padre che dovevano stare con me solo per non essere uccisi. Era una delle cose che non riuscivo a capire... perchè no? qual'era il problema? che c'era di sbagliato in me?
Papà aveva finalemnte deciso di prenderci un po di tempo solo noi due. Mi aveva portato al lunapark e io lo adotravo... tutte quelel luci, le risate... mi sentivo parte di qualcosa, come se anche da sola fossi meno sola.
Disse che potevo fare quello che volevo... ma ero talmente indecisa! C'erano così tante cose da fare! abbracciai mio padre, felice che fosse lì con me e non al Fangtasia.
Non so cosa fare.... qualche idea? gli chiesi con un sorriso.

Be. . . la prima cosa che si fa al Lunapark. . .sono le montagne russe e la ruota panoramica. . . poi . . . la casa degli orrori. . .e il tiro del cerchio. . . .c'è davvero una vasta scelta di cose. . . .poi c'è lo zucchero filato . . .se ti piace. . . io lo evito. . .e poi. . . .c'è anche una sottospecie di gioco per ragazzi della tua età. . .come. . .creare delle coppie a caso e fargli fare diverse prove all'interno delle diverse attrazioni. . . potresti partecipare. . .almeno. . .potresti passare un po' tempo con tuoi coetanei . . .senza rivederli. . . poi. . . dissi mostrandole il volantino del Lunapark con tutte le attrazioni e le diverse attività.
per quanto avessi cercato di vestirmi in modo da non farmi apparire troppo. . .a quanto pare non aveva funzionato, mi ero messo una felpa nera e dei jeans. . .non faceva apparire molto il mio fisico, ma comunque invano non riuscivo a non farmi notare.
E diversi occhi di donne e ragazze erano posate su di me. .. in confronto Henriette non passava affatto inosservata, e in effetti mi dava un po' fastidio che tutti quei maniaci la guardassero con cosi tanto interesse.

papà mi fece un breve riassunto di tutto ciò che potevo fare all'interno del lunpark. Le montagne russe erano davvero attraneti e anche lo zucchero filato... ma l'ultima cosa che aveva detto mi aveva illuminato come una lampadina... conoscere altre persone! anche se l'idea di non rivederle più dopo non mi piaceva poi tanto... papà mi cinse le spalle e non mi sfuggì il suo sguatrdo protettivo.
Allora... io farei le montagne russe. Sembra divertente... dissi, con un sorriso. che cos'hai? chiesi a bruciapelo.

Quella domanda a bruciapelo mi fece ridere. . .non le sfuggiva niente vero? Però non era colpa mia se conoscevo fin troppo bene la mente di un uomo. . . soprattutto quando aveva quell'espressione da maniaco. . . io in prima persona ero uno della peggior specie. . ma questo non permetteva a nessuno di toccare mia figlia.
niente. . . .ho il braccio stanco. . .e sto guardando un po'. . . in giro dissi ridendo prendendola in giro, sapevo che aveva capito perfettamente e dicendo quella frase le feci l'occhiolino, dirigendomi alle montagne russe.
Quell'attività con gli altri ragazzi. . . è fra un ora e mezza per cui abbiamo un sacco di tempo. dissi guardando una donna davvero attraente, anche se distolsi lo sguardo ricordandomi che ero con mia figlia. . .e che non avevo intenzione di rovinare la serata.

un sacco di tempo... si, tanto tempo effettivamente.. dissi sovrappensiero. Avevo notato lo sguardo di mio padre... come una tigre davanti a un possibile nemico... sperai che non facesse inente di stupido per proteggermi da qualcosa che non c'era... Gli volevo bene ma a volte era davvero troppo apprensivo...
Non mi racconti mai cosa fai al lavoro... dissi, mentre facevamo la fila per i biglietti.

Lo sai . . . non faccio niente di interessante. . . è solo un locale. . . non capita mai qualcosa degno di nota. . . mamma mia che fila. . . certo che da queste parti abita più gente di quanto pensassi dissi sviando il discorso, non mi piaceva parlare del mio lavoro e soprattutto di cio che succedeva a lavoro, a mia figlia. . . non mi andava, ma dal tronde era più forte di me. . . fare cio che facevo. . .

a casa con pam mi annoio... e tu sei sempre via... almeno voglio sapere cosa ti tiene lontano da me... mi manchi tanto a casa... dissi, piegando le labbra all'ingiù e abbassando la testa.
Non faceva mai niente con me... e almeno volevo sapere perché. Sviava sempre le domande che pensava fossero inopportune da fare per una bambina, ma io non ero più così piccola....

cosa mi tiene lontano e ?. .. .quegli inetti dei miei camerieri. . . in più i miei clienti sono diversi da quelli che di solito frequentano i bar. . . è un locale per persone come me . . .con esigenze diverse. . . da quelle umane. .. e molto spesso non arriva cio che serve. . .e io devo procurarlo. cio che dissi era tutto vero. . . anche se tralasciavo le svariate donne con cui avevo rapporti sessuali e che poi dissanguavo, ma non era il caso di traumatizzare cosi mia figlia. . .anche se prima o poi o lo avrebbe scoperto o io avrei dovuto smettere. . .era stata una mia intenzione quando ebbi lei. . .ma non ci riuscii dopo due settimane ero in completa astinenza.

persone come te, certo.dissi abbandonando il dicorso. Era ovvio che non voleva continuare su quella strada e non era il caso di rovinare l'unico pomeriggo che passavo con lui dopo tanto tempo. Le montagne russe furono uno spasso... era quasi divertente come quando da piccola mi portava sulle spalle a correre in giro. Mangiai una montagna di zucchero filato, sporcandomi le gunce con dei fili rosa appicciosi e finalmente arrivò il monento che aspettavo da tutto il pomeriggio: avrei finalemnte incontrato altre persone della mia età. Non vedevo l'ora, smaniavo per arrivare nel punto in cui si sarebbero formate le coppie.

Era gia passata l'ora e mezza, pur troppo, mi pentivo di aver proposto una cosa del genere a Henriette. . . ma non potevo rinchiuderla in casa per sempre. . . be non l'avrei comunque fatto, tra poco la sua crescita si sarebbe bloccata e avrebbe potuto farsi degli amici stabili per quanto la sua immortalità le potesse permettere.
Misi le mani in tasca e mi fermai davanti ad un baracchino dove si prendevano i nominativi.
Henriette Northman . .. dissi alla giovane ragazza seduta al di la del bancone, era pieno di ragazzi e ragazze. . . dai più assurdi a i più banali che io avessi mai visto.
Rimarrò. . . qui a guardarti. . . anche se non so se si può. . . per me non sarà un problema. dissi facendole l'occhiolino. . . lo sapevo che quell'attività avrebbe urtato i miei nervi fino al limite. . . ma mi ero ripromesso di fare il bravo quando ero con Henriette.
Per quanto fosse mezza vampira lei poteva anche nutrirsi di cibo umano. . . anche se in pratica mangiava solo dolciumi, e per lei il sangue non era poi cosi fondamentale quanto me, e imparare ad uccidere non era una di quelle cose che avevo in programma per lei, infatti se proprio desiderava del sangue le davo quello prelevato dalla banca del sangue. . . era più . . .umano e normale.

sicuro che non sia un problema per te? dissi, guardandolo. Sperai che rispondesse di no, perché sul serio non sarei mai riuscita a rinunciare a quello che stavo per fare. avrei avuto qualcosa simile a un amico normale e non vedevo l'ora. Gli strini forte la mano, prima di lasciarla e accennare qualche passo verso il gruppo di ragazzi e ragazze. Lo guardai, aspettando la sua reazione. Non volevo che si preoccupasse, volevo che il nostro pomeriggio fosse perfetto...

in fondo te l'ho proposto io. . .non è un problema dissi sorridendo mi spostai di lato, se no avrei bloccato la fila.
Non potevo dirle di no. .. pareva ci tenesse cosi tanto e lo sentivo anche.
Il mio potere funzionava anche su di lei, a quanto pare. . .per cui riuscivo a capirla fin troppo bene. . . ma mi preoccupava cosi spesso.
mhm quanto tempo dura la cosa. . .che non mi ricordo? chiesi a Henriette, mi sarei messo una sveglia e all'ora di chiusura sarei tornato a prenderla. . . prima volevo fare un giretto che avrei intervallato con qualche occhiata alla situazione di Henriette

Non tanto... un ora, credo. dissi, sorridendo. Non era un problema per lui! Ero molto felice. Mi alzai sulle punte e gli schioccai un bacio sulla guancia.
Ci vediamo dopo papà, ti voglio bene! dissi, incamminandomi verso il gruppo.
L'organizzatrice ci mise in fila e fece le coppie. Io finii con un ragazzo basso, con i capelli castani e dei grandi occhi marroni.
Ciao, mi chiamo Matt... disse, sorridendo.
Henriette, risposi al suo sorriso.
Lui arrossì e abbassò lo sguardo. Perché faceva così? Non capivo... ma provai imbarazzo. Era strano perché di solito non m vegognavo mai di nulla. Fu davvero strano.
Da cosa vorresti iniziare? gli chiesi, per cambiare discorso.
sei già stata nella caasa degli spiriti?
No, allora facciamo quello.
Ci incamminammo e mi girai, per cercatre nella folla di genitori mio padre. Mi sorrise, poi si voltò e si allontanò.

Un ora. . . e io che facevo in un ora? il ragazzino che era finito con mia figlia per fortuna pareva piccolo innocente. . .e anche un po' stupido, per cui ringraziai il cielo.
Il lunapark era grande. . .io annoiato. . . e il tempo da trascorrere era lungo.
Per cominciare andai a giocherellare in alcune bancarelle. . . in alcune feci apposta a perdere perchè non mi ispiravano i premi in altre mi divertivo a fare lo spavaldo.
Vinsi un peluche a cane, una collana maschile, un orologio e un magnifico carillon.
Andai a mettere tutto in macchina. . . girare con tutte quelle cose era davvero fastidioso.
Stavo morendo di fame in effetti, però mi ero ripromesso di fare il bravo. . . per quanto in quei lunapark ci fosse una grande confusione. . .c'erano troppe persone, per cui rimandai il mio pranzo a quando sarei tornato a casa.
Mentre camminavo notai un uomo dalla mole quasi disumana, almeno era praticamente alto quanto me, tutto muscoli e di sicuro niente cervello.
Stava facendo la prova della forza con il martello, era quasi arrivano al massimo. . . ma non era riuscito a far suonare la campanella.
Posso provare? giusto per. . . .testare la mia forza, è da un po che non lo faccio dissi ridendo, naturalmente mi prese per chissa quale damerino del mondo dei perdenti e questo mi avrebbe reso ancora più soddisfatto, perchè la sua faccia sarebbe stata impagabile.
Presi il martello con finta difficoltà e al primo colpo la campanella suonò.
Non male. .. un po' faticoso ma non male. . . dissi beffandomi di quell'umano, in premio c'era un enorme peluche ad orso. . . sarebbe stato bene nella camera di Herniette. . . e poi . . .chi non vorrebbe un enorme peluche d'orso.
portai pure quello in macchina. . . occupava tutti i due sedili anteriori. . . era meglio che io mi bloccassi prima di dover fare la strada a piedi.
non era passata neanche mezz'ora. . e cosi andai a vedere cosa combinava mia figlia.