§francy |
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| La spiegazione non tardò ad arrivare. Quel pony apparteneva ad un certo Eric, il ragazzo che naturalmente si era firmato sul biglietto che le bambine avevano trovato sul pony. In un primo momento, quando ancora ero venuto a conoscenza del fatto che ci fosse un pony in giardino, avrei quasi giurato che quello fosse una tattica di Alice ed Esme,per contraddire le parole di Carlisle. Ma forse, riflettendoci meglio, era un gesto fin troppo “pesante” da fare seguendo i loro caratteri. Seguendo gli indizi di Alice, questo Eric era un possibilissimo rivale per Carlisle. E in silenzio, ascoltai le parole di Alice senza mai interromperla, attento ad ogni particolare che affermava. Figlioccia? Sbattei qualche volta gli occhi, rendendomi conto di quanto quella parola desse fastidio ad Alice. Per lei noi non eravamo figliocci di Carlisle ed Esme, ma veri e propri figli. E se a me poteva anche non dare fastidio più di tanto, per Alice era una cosa rilevante, molto rilevante. « Effettivamente il termine figlioccia non è elegante... » Ammisi assumendo un'espressione leggermente più seria. Non tanto per il termine, ma per l'idea, o meglio ancora, l'ipotesi che mi balenò in testa e che non lasciai di certo racchiusa nella mia mente: « Voi state bene? Ha fatto qualcosa? » Sì, probabilmente quel mio interrogativo era fin troppo eccessivo, ma di certo sentire tutti quegli aggettivi che Alice aveva usato per descrivere Eric non erano stati un tocca sana. E in quella circostanza, avrei spudoratamente voluto possedere un'abilità come quella di Alice, o quel tanto che bastava per tenere sotto controllo la situazione. E di certo il fatto che non fossi con loro non giocava a mio favore...
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